a pensare….in ospedale

vabbè, una piccola scivolata personalistica me la potevo permettere pure io, Non avendo la fortuna di Fabrizio <gatti, che viene pagato dall'Espresso per fare il giornalista di inchiesta, per entrare in ospedale ho scelto la via più difficile: un attacco di pancreatite acuta. Inutile farsi domande: non avevo mai sentito parlare di questa patologia. E ora sono qui, in una corsia del San Raffaele, e il cervello che non sa stare zitto,

 

L'Espresso ha fatto scoppiare il caso delle sporcizie ultranote (in realtà qui non ci sono), e di cui tutti sapevano, Primi i sindacacti dei lavoratori, ma anche il primario, che chiedeva di ottenere fondi già stanziati ma bloccati dal governo. Come mai nesun media ne aveva parlato prima? Semplice: perché finchè Fabrizio Gatti non era un Personaggio con la P maiuscola, non si poteva. Quel servizio, quella inchiesta, sono stati resi possibili dal Personaggio, l'Attore protagonista. Prima che Gatti diventasse famoso con le sue inchieste, altri avevano provato a proporre i temi che ora muovo il governo e scaldano la pubblica opinione. Ma nelle eleganti poltrone delle redazioni, la risposta è sempre la stessa: temi più positivi, più semplici, altrimenti il pubblico non gradisce… La campagna anti sporco degli ospedali è una capagna mediatica eccellettemente orchestrata da un quotidiano, da un settimnalae e dal governo stesso. Non è lo scoop di un watchdog, un segugio, che segue una piesta ostinatamenta e rivela un male che non si conosceva o non si poteva dire.

Tutti si lamentavano, tutti sapevano. Tutti potevano intervenire. Non l'hanno fatto. Fabrizio Gatti mi sa svelare anche questa parte dell'inchiesta? Aspetto, tanto qui in ospedale devo starci di sicuro un'altra settimana….

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