La città che non vorrei: sgomberato il Fornace di Rho

Cosa avremmo dovuto aspettarci? Nient’altro. Dopo decenni di amministrazioni di destra gli spazi sociali sono stati smantellati tutti. la gente si aggrega solo nei luoghi di lavoro, e in questo modo non fa altro che portare avanti la propria alienazione.
E ora, grazie all’Expo, la città sarà ancora peggio di prima. Sarà ancora peggio per noi, che non vogliamo proprio metterci in testa che per divertirsi è necessario vestirsi cool, bere una birra versando otto euro per il plusvalore di immagine che ci viene graziosamente concesso dalla marca che spicca sull’etichetta, che non vogliamo sorridere sempre, passare serate a raccontare esclusivamente gli episodi trascurabili della propria vita, che non vogliamo far finta di essere qualcuno che ha una lunga storia alle spalle, obbligati però a sembrare fisicamente diciottenni.
La città non ha spazio per chi crede che uno con la svastica tatuata sul braccio, quando aggredisce un extra comunitario, non lo fa perchè era solo ubriaco, ma perché ha un progetto preciso. La città non ha spazio per chi pensa che esista un altro ritmo, rispetto a quello imposto dal cemento, dalle automobili, dal glamour. La città, come sappiamo, non ha spazio per biciclette, orti urbani, fiori, idee, sorrisi, vestiti di pezza. Non ha posto per gente che pretende di poter di rispondere male a chi gli impone come deve essere, e cosa deve fare.
Non ha posto neppure per chi ha voglia di essere pazzo di gioia, la mostra ostentatamente in pubblico, pretende di condividerla con mille altre persone, senza spendere un soldo, perché la gioia, il divertimento, la possibilità di raccontare agli altri quello vuoi davvero fare, sono la migliore delle monete per vivere una vita decente.
 
 
Il 27 maggio all’alba è stato sgomberato il Centro Sociale SOS Fornace di Rho.
In un territorio già sconvolto dalla Fiera e che si appresta a nuove speculazioni in vista dell’Expo 2015 continuano le politiche securitarie che tanto vanno di moda in questa metropoli. I primi effetti dell’Expo sono la conferma di questo modello fatto di espulsioni di immigrati, sgomberi di centri sociali e campi rom, funzionale alla trasformazione di Milano e dei Comuni situati a ridosso del luogo in cui sorgerà l’esposizione universale, in una "città vetrina" del lusso e del consumo, con prezzi delle case accessibili solo alle fasce sociali più ricche e dove nel giro di pochi anni saranno realizzate immense operazioni immobiliari.
Il Centro Sociale SOS Fornace da tre anni occupato lotta sul territorio, costruisce socialità e aggregazione alternativa.
Il primo appuntamento dopo lo sgombero è per questa sera alle ore 21.00 tutte/i davanti al Comune di Rho.

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