Cosa succede se una bomba a idrogeno scoppia nello spazio?
Bombe nucleari nello spazio sono già esplose. Nel periodo che corrisponde
alla crisi dei missili di Cuba, nel 1962, sia gli Stati Uniti che l’Unione
sovietica fecero test nucleari, inviando bombe in alta atmosfera. I test
atomici, più di venti, vennero compiuti ad altitudini comprese tra 50 e 540
chilometri.. Uno dei più spettacolari, e del quale ci sono testimonianze, fu
Starfish Prime, effettuato dagli Usa il 9 luglio 1962 sopra all’atollo Johnston Island. Sulle
Hawaii, che si trovavano a 1500 chilometri di distanza, venne notato un grande
lampo di luce e le luci stradali si spensero. Le trasmissioni tv, radio e gli
allarmi elettronici vennero disturbati. Ma l’effetto più evidente fu la
bellissima aurora artificiali che illuminò il cielo nei sette minuti successivi
all’esplosione.
In generale, quando una bomba esplode
nello spazio, ci sono alcune differenze rispetto a quando esplode sul suolo o a
bassa altitudine. Prima di tutto la nuvola non ha la caratteristica forma a
fungo, ma diventa globosa. Poiché non c’è atmosfera (o l’atmosfera è molto
rarefatta), non si assiste a una esplosione, e non si verifica neppure l’onda
termica: mancano infatti le particelle che la possono trasmettere. Le
principali conseguenze dunque sono le radiazioni (raggi gamma e X), che nello
spazio si propagano a maggiore velocità e possono danneggiare apparecchiature
anche lontane, e l’impulso elettromagnetico Emp che, come si è verificato nelle
Hawaii, distrugge qualunque apparecchiatura elettronica non protetta da
adeguata schermatura e azzera le comunicazioni radio. A causa delle radiazioni
emesse da Starfish, sette satelliti (all’epoca un terzo di quelli presenti in
orbita), subirono gravi danni.
http://cndyorks.gn.apc.org/yspace/articles/nuclear_explosions.htm
http://glasstone.blogspot.com/2006/03/starfish-fireball-photograph.html
http://www.hq.nasa.gov/pao/History/conghand/nuclear.htm