Forza Gelmini

La scuola italiana, come da tutti riconosciuto e ammesso, è
in crisi: trasformata (salvo eccezioni) in uno ‘stipendificio’, costa molto,
paga poco gli insegnanti, non fornisce ai giovani gli strumenti necessari per
competere sul lavoro e per integrarsi nella società.
C’è bisogno di reintrodurre il merito, rivalutare
l’importanza del rispetto e della conoscenza delle regole, di rinnovare i
contenuti.Queste sono le prime parole che appaiono sulla home page del
sito <a href=http://www.forzagelmini.com>forzagelmini.com</a>,
voluto da Forza Italia per  sostenere il
ministro dell’istruzione. Si sa infatti che avere una posizione di potere ed
essere ai vertici del Governo, può non essere sufficiente. Dunque, nell’era
della comunicazione, è indispensabile organizzare gruppi di supporto anche per
i ministri. Non a caso più avanti viene espressa anche la dichiarazione di
intenti: “Abbiamo allora voluto dare il nostro contributo a sostegno della
politica del Ministro Gelmini invitando tutti a esprimere il loro consenso e il
loro appoggio nel rito che abbiamo attivato: www.forzagelmini.com”. Attenzione,
rito, non sito. Un errore di stampa? Una proposta occulta? Forse la loggia
massonica sfuggita da uno spiraglio? Chissà. Il rito però c’è: viene proposto
di scrivere i propri messaggi di sostegno al ministro. Perché evidentemente al
giorno d’oggi avere i voti, contare sulla maggioranza, non è abbastanza.
Resta il fatto che il messaggio è semplice, chiaro ed
efficace . Come si fa a non essere d’accordo? Chi potrebbe pensare che il
sistema da ministero ammuffito, con oscuri impiegati che si annidano dietro
alle scrivanie, possa andare bene per la scuola? E come dubitare del fatto che
in effetti i giovani non competono più sul lavoro? Tutti i giorni sulle pagine
dei giornali si parla di disoccupazione! Va da se dunque che c’è bisogno di
reintrodurre il merito (mi domando chi lo avesse fatto sparire…).

Anche l’utente più distratto e più lontano dal mondo della
scuola (immaginiamo un signore attempato e barbuto a cui i bambini non sono mai
piaciuti, che ha un reddito alto e gode della bella vita)  a questo punto non può non aver voglia di
andare a leggere i dettagli. Che ci sono, nella colonna di destra, sotto al
link “I punti salienti”. Punto uno Il decreto
contiene poche innovazioni, ma chiare. Dobbiamo dunque stare
tranquilli. Forse farà comunque pochi danni, tanto vale lasciarlo passare e
vedere come va? Punto due:  Il centro del decreto è l’introduzione
del maestro prevalente. Dunque si tratta solo di una riforma per le
elementari, poco male. Evidentemente licei,università che stanno protestando si
sbagliano. Punto tra: Il decreto punta a rinforzare il principio di
autorità nella scuola, indebolitosi pericolosamente negli ultimi anni. Il voto
in condotta, da solo, non può certo risolvere il problema del
"bullismo", ma fornirà al docente e all’istituzione
scolastica uno strumento che permetta al ragazzo e alla famiglia di riconoscere
in chi lo impugna un’autorità. Il bullismo. Deve essere questo uno dei mali
peggiori della nostra società dunque. Le scuole sono piene di bulli che vanno
repressi. D’altronde si è sempre saputo che i ragazzini sono arroganti. Se
andremo avanti così ci vorrà la polizia in classe e nessuno potrà
oggettivamente protestare.

Punto quattro: L’introduzione di corsi in "Cittadinanza
e Costituzione" non ha come obiettivo  una sorta di "educazione
statale" che si suppone neutra, bensì l’educazione allo stare insieme
attraverso la comunicazione dei caposaldi della vita comune. Il bene comune
finalmente va a scuola! Ci dispiace che Silvio Berlusconi non possa entrare
nella macchina del tempo e sottoporsi a un ciclo scolastico post Gelmini. Forse
non avrebbe pagato i giudici per il lodo Mondadori, non avrebbe chiesto fato
approvare leggi per accaparrasi tutti i media e non avrebbe elaborato tutta
quella rete di leggi ad personam che hanno rinsaldato il suo potere ben oltre
la rappresentanza prevista dal voto democratico.

Punto quinto (e ultimo): La reintroduzione del voto in
decimali mira a ripulire i giudizi sull’italiano e la matematica dagli
psicologismi e da sforzi espressivi spesso poverissimi, a benefico della
semplicità e della chiarezza. Certo: la matematica non è una opinione, il
giudizio si. Dunque è giusto tornare a un voto chiaro. Come se il ruolo della
scuola fosse solo quello di dare i voti.

I punti salienti sono finti. Ovviamente non si fa cenno alla
riduzione di orario in tutti gli ordini e gradi, alla riduzione dei laboratori,
al drenaggio degli specialisti, all’aumento degli allievi per classe, alla
sottrazione di soldi per le attività didattiche, soldi che gli Istituti
chiederanno alle famiglie.

Qual è il vero male? “Purtroppo la sinistra, oramai
arroccata su posizioni conservatrici e capace solo di dire no a ogni
cambiamento, sta cercando di boicottare la politica del governo e usa le armi
della disinformazione, della distorsione dei fatti, della demonizzazione”, si
legge ancora in home page. I fan della Gelmini infatti non hanno memoria, non
si ricordano che il Ministro e il suo governo si è permesso di tacciare rettori
universitari, docenti di chiara fama, di essere frequentatori di centri sociali.
E sappiamo quale demone rappresentino i giovani che frequentano questi luoghi
immondi. Il male è pericolosamente contagioso. Si sono espressi con documenti
contro la riforma dal <a href =” http://www.retescuole.net/contenuto?id=20081113104151”>
collegio docenti del Liceo Volta di Milano</a>,  al  Collegio  docenti di Bagheria (Palermo, al Giordano
Bruno di Roma, e <a href =” http://www.retescuole.net/ricerca_max/risultato.html?testo_libero=mozioni+maestrounico&anno=2008&mese=&giorno=&tipo_ricerca=frase&autore=&titolo=&luogo=&submit=Cerca”>moltissimi
altri</a>.

Chi proprio non vuole trova comunque nel sito una sezione di
domande e risposte, secondo il brillante stile comunicativo che ci hanno
insegnato gli americani, il cui modello scolatico, come sappiamo, è una perla
alla quale dobbiamo prima o poi adeguarci, esattamente come abbiamo fatto per l’automobile,
il largo consumo, lo sfruttamento delle risorse ambientali, il livellamento
culturale, il sistema sanitario, l’obesità, la guerra……

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