occupato l’ufficio scolastico provinciale Milano

Occupato OGGI giovedì 5 giugno l’ufficio scolastico provinciale in via
Ripamonti 85

Un gruppo di genitori e insegnanti ha occupato l’ufficio della dott.ssa
Pupazzoni presso l’USP di via Ripamonti 85
nella discussione non si è arrivati ad alcun risultato. I dirigenti dell’ufficio hanno ammesso che l’attuale situazione deriva da scelte politiche. Per questo le manifestazioni ricominceranno l’11 di giugno, ultimo giorno di scuola.


Fuori dagli uffici, ad accompagnare gli occupanti, circa 300 persone che con fischietti, musica e interventi al microfono hanno sottolineato la necessità di difendere la scuola come bene comune.
Un gruppo di precari ha inscenato una performance: si sono stesi e hanno disegnato le loro sagome, contrassegnandole con i nomi delle materie che insegnano.
la riforma infatti prevede forti riduzioni, con perdita di posti di lavoro ma anche di qualità dell’insegnamento, vista la riduzione di materie come storia e geografia, lingua inglese e altre lingue comunitarie (nonostante la Ue prescriva il loro insegnamento), musica…

————————PERCHE’———————-
Nel prossimo anno scolastico 3000 bambini e bambine che hanno chiesto il
Tempo pieno (che è stato garantito dal governo), non lo avranno. Perché
gli
uffici regionali scolastici hanno avuto ordine di tagliare le classi.
A Milano, 148 classi prime sono state trasformate d’ufficio a 27 ore
(mezza giornata), nonostante ai genitori, negli open day, fossero state
garantite le 40 ore.
Anche il personale docente verrà ridotto: 706 maestri in meno (in allegato
documento sui tagli del personale e la consistenza delle classi)
Ma ci sono 1900 bambini in più.
E in tutte l classi elementari spariscono le compresenze, non ci saranno
più gli specialisti di inglese.

In tutta Italia e in ogni ordine e grado saranno tagliati 25.562
insegnanti (decreto interministeriale referente alla Circolare
Ministeriale
n. 37 del 13 aprile 2010)

L’ultima notizia, sull’apertura delle scuole a ottobre invece che a
settembre, con una riduzione dei giorni sotto i limiti imposti dall’Unione
Europea e riconosciuti a livello internazionale, è solo una ciliegina
sulla
torta di un comportamento cialtrone, che ormai sembra non avere neppure
nessuna vergogna.

 

 

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