Mai stare zitti

  Non staremo mai zitti, non smetteremo mai di fare. Abbiamo il diritto di cancellare quello che 
  offende la nostra storia ed esprimere la nostra forza. Abbiamo il diritto di intervenire anche con
  azioni ritenute erronamente illegali, per fermare uomini di legge che illegalmente non intervengono.
  In ogni momento, in ogni situazione, in ogni dove. Perché questo è l’unico gesto politico che  
  rimane quando dalla politica hai tolto tutto il superfluo.

 

  Nella notte fra sabato e domenica, alcuni ‘ignoti’ si recano di fronte
  al Liceo Classico di viale delle Milizie, e dopo le infami scritte di
  pochi giorni fa inneggiamenti persino allo stupro di Franca Rame,
  decidono di rimarcare chi sono e cosa pensano. Compare, enormi, la
  seguenti scritta: ‘mille braccia verso il sole inneggiano al tuo nome:
  Adolf Hitler’, seguita da una enorme svastica ed un’altra scritta ‘siamo
  stati qui’. A fianco, viene attacchinato un manifesto firmato
  CasaPound-Fiamma Tricolore.
 
  All rientro a scuola, gli studenti vengono quindi accolti da
  queste scritte, e dalla presenza di diversi agenti in borghese del
  Commissariato Prati che, come sempre piu’ spesso accade, stazionano nei
  pressi della scuola ‘per evitare disordini’. Gli studenti, come sempre
  fanno, decidono immediatamente di coprile simili vergognose apologie del
  fascismo. Ed ecco che, come in un brutto film, la polizia interviene per
  identificare e bloccare gli studenti. Gli agenti in borghese, infine,
  fanno intervenire una volantane e portano via uno studente minorenne ed
  un bidello, che aveva osato interessarsi di quanto stava accadendo.

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Aldo Moro

Il 16
marzo 1978, in via Fani a Roma, alla vigilia del voto parlamentare
che – per la prima volta dal 1947 – avrebbe potuto sancire l’ingresso del
partito comunista nella maggioranza di governo, Aldo Moro viene sequestrato da
un commando delle Brigate Rosse. Cinque uomini della scorta vengono uccisi. E
Moro verrà giustiziato da Mario Moretti il 9 maggio, eseguendo una
"sentenza" emessa dopo un finto processo politico.

Mario Moretti è in libertà vigilata dal 1994. Era un nemico
dello stato. E. come altri suoi compagni politici, è riuscito a colpire la
fantasia popolare, permettendo la costruzione di un personaggio con qualche
connotazione negativa, ma comunque eroico. Una sorta di Don Chisciotte, animato
da ideali che era difficile condividere, ma erano in qualche modo ritenuti
romantici, e dunque positivi. "Allora credevo di essere in guerra",
ha sostenuto per rinforzare il personaggio. E molti hanno creduto che questo atteggiamento
potesse essere interpretato come una revisione un po’ eccessiva, ma comunque
interessante, della resistenza.

"Doveva essere il nostro processo, la rivoluzione che
processava lo Stato. E la Democrazia Cristiana per noi era lo Stato e alcuni suoi
dirigenti, come Andreotti e Moro, la rappresentavano", ha dichiarato
Bonisoli. E dice anche "Per noi qualsiasi azione destabilizzante dello
Stato era un passo avanti, un passo che doveva essere fatto". Ma in che
senso andava la destabilizzazione dello stato voluta dalle Br, quale era il
progetto al quale poteva portare?

E quale era davvero la guerra che volevano combattere le
Brigate rosse? La stessa di Andreotti e di Cossiga, che furono
professionalmente
cialtroni nell’affrontare il problema, la stessa degli apparati dello
stato che
avevano il compito di rallentare e depistare le indagini, la stessa
della Cia,
che aveva il compito di impedire il riconoscimento delle sinistre? La
stessa di
chi chiese all’esperto di falsificazioni di preparare il falso
comunicato Br
che indicava il Lago della Duchessa come tomba di Moro, e che serviva a
dire alle Br che potevano tranquillamente procedere con la vera
esecuzione?

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Freegan: l’arte di vivere gratis, un audio slide show

Freegan: l’arte di arrangiarsi e vivere senza soldi.
Un audio slide show su chi riesce a vivere, gratis, a spese della società dei consumi.
 

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Ciao ciao Esselunga!

Botte e risposte tra giornalisti ed Esselunga, caso mai ci fosse ancora bisogno di decidere se andare ancora in quel supermercato.

Prima mail 
Inviato: lun 03/03/2008 12.38
A: marketing
Oggetto:
Per i responsabili dell’ufficio stampa/Sul caso di viale
Papiniano

Salve, colleghi.
Dopo le notizie sulle vicende capitate alla cassiera di
viale Papiniano, vi
annuncio che siamo in molte, tra le giornaliste vostre
clienti, decise a non
comprare più nei supermercati Esselunga.

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Da che parte sta il terrorismo? Un incontro a Milano

10 marzo 2008–ore 20
Cascina Autogestita Torchiera senzacqua
piazzale cimitero maggiore 18, Milano
[mezzi: bici, tram 14, bus 40, radiobus]
e-mail: torchiera@ecn.org
blog:  http://torchiera.noblogs.org

Chi sono i veri cattivi?
controllo, antiterrorismo e intelligenze criminali

Il 31 luglio 2007 Florian L., Axel H., Oliver R. e Andrej H. vengono chiusi nel carcere Moabit di Berlino. Tutti e quattro gli arrestati, con indosso tutte in stile Guantanamo, vengono poi trasportati in elicottero agli uffici del procuratore a Karlruhe la stessa notte, e posti in stato di arresto investigativo. Lo stesso giorno le case di altre tre persone, Matthias B. e due altri ricercatori vengono perquisite e viene loro notificato un provvedimento di indagine.

Una brutta storia di criminali, membri di Al Quaeda o mercanti di schiavi?
No. Ma neppure stinchi di santo: le persone che hanno ricevuto questo trattamento sono ricercatori e attivisti politici fortemente impegnati contro l’erosione delle libertà civili e contro la trasformazione sociale imposta da logiche commerciali. Nei loro testi sono presenti parole comegentrificazione, disuguaglianze, Parolacce di difficile comprensione. Ma che in realtà
descrivono in modo scientifico il processo di trasformazione a cui sono sottoposti anche
i quartieri popolari delle aree centrali delle città (a Milano, L’Isola),soggetti a forti
speculazioni del mercato edilizio.
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Kenya: interessi e petrolio, altro che etnie. Un audio slide show

 
Un audio slide show sul Kenya post elezioni
Vedi anche 
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Rifiuti: differenziare o eliminare il capitalismo?

I rifiuti sono un problema. Non c’era bisogno di sottolinearlo. Ma le soluzioni che si stanno proponendo, il riciclo e il riuso portato ai massimi livelli, o lo Zero waste proposto da Peter Connet, che suggerisce di  portare la raccolta differenziata al 90 e oltre per cento della pattumiera, sono corrette, ma non possono durare a lungo. 

Qui c’è un vecchio (2002) video americano (dura 19 minuti) che collegava
capitalismo e produzione dei rifiuti, e, sotto, un articolo che riguarda invece
l’attuale situazione italiana.

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Un film sulle maestre

Il mestiere di maestra è uno dei più difficili, ma è anche uno dei più belli. Hanno a che fare tutto il giorno con persone che sono infinitamente più intelligenti, più aperte, più pronte, più disponibili di chiunque altro. E il loro compito è fare in modo che possano rimanere tali. I bambini, durante la scuola elementare, fanno le prove generali per l’ingresso nella società. Imparano a fare i conti con l’aggressività degli altri, e con la loro capacità di proporre le loro idee, a essere autonomi o a diventare dipendenti da modelli preconfezionati. Ed è durante la scuola elementare che possono capire quanto sia divertente imparare per se stessi, e quanto sia noioso invece adeguarsi alle mediocri pretese di chi pretende un comportamento "normale". Ma le maestre in Italia non sono nessuno. Per i genitori sono quelle che "tengono i bambini" tutto il giorno, con le quali è meglio avere poco a che fare. Per il governo sono "operatori della scuola" un settore che non ha il diritto di ricevere finanziamenti e incentivi, perché visto che già il servizio viene garantito, cos’altro si vuole di più?

Dalla scuola dipende il benessere di una società, l’integrazione delle comunità che la compongno,la capacità delle persone di essere autonome e di affrontare in vari modi (e non uno) i problemi,  la voglia di procedere nel proprio sapere, la capacità di aprire la mente quando tutte le porte sono sbarrate.  E chi fa una proposta diversa ai bambini? Chi li aiuta a scoprire che c’è anche un mondo che non è fatto di quattro ore di televisione ogni pomeriggio (perché i grandi hanno da fare e tu ti riposi), o di centri commerciali, o di torte precotte? Le maestre. Non tutte, ovvio. Forse perché anche loro non hanno capito il lavoro che si trovano a fare.

L’amore che non scordo è un film sulle maestre, sul loro ruolo, sulle loro fantasie, i loro desideri, il loro lavoro. Scritto dalle maestre per le maestre e non solo. Scritto per la scuola e per ricordare anche a chi ormai l’ha abbandonata da tempo, che in quesgli anni si decide molto di una vita. Scritto per ricordare che la scuola è ben altro che programmi didattici e insegnamento della disciplina. Anzi. E’ uno scambio umano tra bambini e bambini, insegnanti e bambini, insegnanti e insegnanti, un lavoro quotidiano che insegna che inventare una filastrocca collettiva o creare un sistema solare in cartapesta è infinitamente più importante di una formula di matematica, o della differenza tra avverbio e aggettivo.

 

L’amore che non scordo si potrà vedere al Cinema Gnomo a Milano, dal 28 febbraio al 2 marzo.
Il calendario è su retescuole

  

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Da vedere: Adecco la pubblicità sbagliata

 

Un
video che non lascia dubbi. Ed è quasi un peccato che il giurì della
pubblcità abbia deciso di sottrarlo alla visione collettiva….Ecco in
versione integrale lo spot banned_adecco_belgium.flv  rifiutato in Belgio dalla commissione che
valuta il significato e il messaggio contenuto nelle pubblicità.
Parlano da sole le motivazioni della sentenza nel sito linkato
all’immagine.

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Aborti, feti e la Grande Scienza

Peggio di una tortura, peggio di quanto può capitare in un campo di
concentramento, peggio di ciò che si può immaginare sia possibile
patire se si diventa prede dell’estrema follia. A questo sono arrivati
i cattolici ufficiali, quelli che chiamano chi pratica altre religioni,
estremista, violento, senza dio, senza morale.
Forse non si sono mai trovati nella condizione di una donna. Proviamo a
ricordargliela. E ricordiamogli le più difficili che esistano.

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