Fantascienza 1- Come saremo

Gia intorno ai primi anni del  2000, si era capito che il futuro sarebbe stato diverso. Anzi, i diversi saremmo stati noi,  e non per colpa dell’evoluzione, ma grazie alla nostra creatività. 

Una prima tappa importante era stata la conclusione del progetto Genoma umano, che aveva portato i migliori ricercatori di tutto il mondo a completare il sequenziamento del patrimonio genetico umano, un'enciclopedia lunghissima composta da 3 miliardi di lettere. Successivamente si era scoperto che una vecchia credenza popolare aveva in realtà solide basi scientifiche: i farmaci non hanno effetti uguali per tutti. Soggetti diversi rispondono in modo diverso allo stesso farmaco, anche se le dosi sono identiche, perché li assorbono, li metabolizzano e li eliminano in modi diversi, che dipendono dal Dna di ognuno. Non a caso le medicine dell’epoca erano primitive: erano interamente efficaci solo per il 30% dei pazienti. 

Per fortuna, grazie a una gigantesca campagna di monitoraggio, tutti erano stati dotati di un dvd che conteneva la sequenza del codice genetico personale. Poi erano  arrivati i farmaci personalizzati, che funzionvano al 100% e soprattutto non avevano pericolosi effetti secondari. Ora le medicine non vengono più prodotte in modo centralizzato da poche case farmaceutiche ma dai malati stessi. E’ successo in questo campo quello che era avvenuto con i computer. Inizialmente erano giganteschi e riservati alle grandi istituzioni, poi tutti avevano avuto un loro pc.  Ciascuno è dunque dotato di un kit, che permette di modellare un principio attivo fornito dal produttore, in funzione delle proprie esigenze. 

Da quel tipo di fai da te ci stiamo ulteriormente evolvendo: non ci limitiamo più a curare malattie, ma siamo capaci di trasformare il nostro organismo.  Com’era prevedibile, inizialmente molti sono intervenuti per potenziare le proprie caratteristiche sessuali, ma c’è anche chi modella gli occhi per avere l’aspetto di un gatto. Tutto ciò è stato reso possibile  dalla riscoperta di un’antica ricerca scientifica: l’individuazione dei geni che conferiscono alle lucertole la capacità di rigenerare la coda, anche se viene tagliata. Combinando medicina personalizzata e autorigenerazione è diventato possibile modificare qualsiasi parte del corpo. Come è avvenuto cento anni fa per la body art di cento anni fa, in cui l’artista si sottoponeva a interventi chirurgici che gli davano un aspetto diverso, il kit dna non è ancora un prodotto di grande diffusione, ma è riservato soprattutto agli artisti e a ricchi eccentrici. Come è avvenuto per qualsiasi altra ardita scoperta che ha favorito la libertà individuale, o che ha reso possibli cose fino a quel momento impensabili (vedi i box successivi), non mancherà però di arrivare alla portata di tutti. Non ne conosciamo in dettaglio le conseguenze e gli effetti secondari negativi,  ma come è già capitato in passato, la scienza e la tecnologia hanno ampiamente dimostrato di saper procedere a ogni costo. 

RUOTE

2030- Abbiamo ottenuto un grande risultato: non abbiamo più bisogno dei mezzi di locomozione, perché siamo noi stessi veicoli. La superficie della Terra era ormai ridotta a un reticolo di strade, che nessuno poteva utilizzare a causa dei prezzi del petrolio, ormai  alle stelle. Era  stata creata la riserva internazionale mediorientale-asiatica, una distesa di 10.307.017 km quadrati(comprendente Arabia saudita, Qatar, Iraq, Iran, Kuwait, Afghanistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan, Azerbaijan, Georgia), che aveva risolto per sempre ogni controversia locale. Questo aveva però provocato una vertiginosa crescita economica, che aveva ridotto drasticamente le riserve petrolifere. Che fare di tutte quelle strade? Fu allora che un tecnico esperto in trapianti di arti artificiali fece un esperimento:  innestò delle ruote su una persona che aveva perso le gambe, e sfruttò un sistema di accelerazione del metabolismo e una modifica del sistema circolatorio umano per garantire l’alimentazione. I risultati furono immediati. E ci volle poco perché l’innesto delle ruote venisse riconosciuto come diritto umano inalienabile. Ora davvero aveva senso dire: noi siamo il traffico.

BISEX

2200. Per avere un’idea di cosa fosse la plasticità sessuale, non era necessario leggere romanzi di fantascienza: bastava aprire un libro di biologia. Fin dall’antichità si sapeva per esempio che nei pesci pagliaccio , se la  vecchia femmina che domina un gruppo muore, il maschio dominante si accresce e cambia sesso, sostituendola a tutti gli effetti. Si conosceva anche il caso opposto: nei pesci labridi, quando muore il maschio, una delle femmine, generalmente la più grande, incomincia a cambiare sesso nell’arco di alcuni giorni, e al completamento dell'inversione sessuale sostituisce il maschio dominante.  Per non parlare di Hypoplectrus unicolor, nel quale ciascun individuo si comporta alternativamente da maschio o da femmina, a seconda di come procede il corteggiamento. Anche i primi antenati dei mammiferi, non avevano cromosomi sessuali specifici, e ciascun animale portava in se tutti i geni di cui avrebbe avuto bisogno per diventare maschio o femmina. Proprio partendo da queste conoscenze,  e dagli studi sul rischio di estinzione del cromosoma Y e sulle migrazioni del gene Sry all’interno dei cromosomi, trovarono il modo scatenare le trasformazioni necessarie a ottenere il sesso desiderato. Certo non si tratta di una trasformazione immediata. Ancora oggi, quando conosciamo una persona, ce ne innamoriamo e desideriamo conquistarla, abbiamo bisogno di un certo periodo di tempo, più lungo nel caso si desideri diventare femmine, più corto nel caso dei maschi.  Tutto dipende infatti dai caratteri secondari che si vogliono acquisire. In questo però veniamo facilitati perché ormai da qualche anno alla nascita, vengono chiurgicamente inseriti degli elementi (come un abbozzo vaginale nei maschi, o una protesi sotto clitoridea nelle femmine). Nonostante la nostra flessibilità, i sistemi di formazione di una coppia non sono cambiati, dunque una volta raggiunta la stabilità affettiva, tutto apparentemente non sembra diverso da quanto accadeva  fino a 150 anni fa.

VENTOSE

2100-Stremati dalla cronica mancanza di spazio abbiamo finalmente trovato il modo di colonizzare anche le superfici verticali. Il risultato è che le case possono ormai essere grandi appena 10 metri quadri, perché calcolando pareti e soffitto in realtà si arriva a 50, tutti calpestabili. La popolazione umana era in effetti aumentata, ma erano state anche create riserve naturali  sempre più ampie, per riuscire a frenare l’effetto serra. Era prevalsa dunque l’idea di studiare nuove possibilità abitative: lo sfruttamento delle pareti verticali delle case. Partendo dagli eperimenti di rigenerazione che avevano portato a creare organi e pelle artificiale fin dal 1998,  vennero dunque prodotte delle ventose biocompatibili, facilmente trapiantabili in ogni parte del corpo. Chi ha bisogno di maggiore sicurezza infatti, preferisce averne molte e in ogni arto. Il mercato poi ha seguito questa nuova necessità, offrendo sedie, tavoli e oggetti muniti di ventose che consentono di utilizzare tutto lo spazio, senza ricorrere a costosissimi annullatori di campo gravitazionale.

SCIENZA INFUSA

4500. La nostra società ha caratteristiche molto diverse da quelle dei nostri antenati. Per fortuna, visto che la specie umana ha rischiato almeno un paio di volte di estinguersi, e sempre per lo stesso problema: gruppi di potere, per superare le loro difficoltà, hanno portato a sanguinosi conflitti. Ora non è più così. Non sono più i grandi a determinare il futuro. A reggere le redini sono invece i bambini, più creativi, plastici, fiduciosi. Quando nascono infatti, hanno già un enorme dotazione di competenze in vari campi: si va dalla scienza alla tecnica, all’arte alle scienze sociali e umane. Con questo bagaglio si affacciano alla vita già pronti per affrontare una serie di problemi, ma senza avere personalità già troppo strutturate e afflitte da ansia, paura, desiderio di prevaricazione, elementi che non permettono di utilizzare le proprie conoscenze per il progresso dell’umanità. Crescendo perdono progressivamente il loro bagaglio culturale, ma questo , a guardare bene, accadeva anche in passato. 

3  MANI

2080-Tutti i mammiferi sono sempre stati condannati a  una simmetria bilaterale:  le parti del corpo erano disposte simmetricamente, in modo speculare intorno a un asse verticale. Ma in natura erano presenti anche eccezioni, che dimostravano che  la regola poteva essere diversa. Gli echinodermi per esempio, invertebrati marini a simmetria esterna pentaraggiata, come le stelle marine, si erano evoluti in altro modo. L’uomo aveva bisogno di più arti per poter non essere dominato dai sempre più numerosi oggetti dai quali dipendeva. Grazie alle recenti conquiste nel campo dell’endoscopia embrionale, e utilizzando le ecografie a 3 dimensioni, siamo riusciti a intervire sulla divisione delle cellule nel momento della formazione degli abbozzi degli arti, alla settima settimana di sviluppo del feto. E abbiamo risolto il problema. Ora tutti possono disporre di tre braccia. È necessario allenarsi tutti i giorni per aumentare la massa muscolare necessaria a riequilibrare il corpo, e all’inizio ci si deve adattare a nuove posizioni insolite nel letto. È necessario  anche ricordare che un numero di arti superiore a 3 è controindicato: il sistema circolatorio non è infatti in grado di alimentare le nuove parti, dunque si ha un maggiore rischio di attacchi cardiaci. Per il resto la vita continua come sempre.

This entry was posted in esseri viventi. Bookmark the permalink.