ora di religione

In Italia gli insegnanti di religione vengono pagati dallo stato, ma non
devono effettuare nessun concorso: vengono scelti direttamente dalla curia
romana ( e non a caso ci sono genitori cattolici che non fanno fare religione
ai figli a scuola). A questa assidua cura e perfezione, non corrisponde
altrettanta cura nell’offerta dell’ora alternativa. La maggior parte degli
allievi hanno poche scelte davanti: stare a casa (se si tratta della prima o
dell’ultima ora della giornata), fare i propri compiti da soli, fare i propri
compiti con la presenza (parlare di aiuto sarebbe troppo) di un insegnante.
Quando i genitori chiedono qual è il programma di alternativa, i dirigenti
fanno un vago accenno a delle linee guida ministeriali, che però non vengono
mai rese pubbliche. Nonostante sarebbe invece molto utile un’ora nella quale si
analizzano i miti delle società nel mondo e il loro legame con le usanze
locali. Un’ora così, nel  mondo delle utopie, servirebbe a una vera
integrazione: comprensione delle culture del mondo, rispetto, analisi delle
ragioni che giustificano alcuni comportamenti. L’utopia in realtà non dovrebbe
neppure essere inventata: nella città inglese di Bradford,  da diversi
anni è stato adottato il Syllabus, un dettagliato curriculum di educazione
interreligiosa e interculturale che attraversa i vari ordini e gradi di scuola
materna fino alla scuola superiore. Caratteristica del progetto è la sua
attenzione alla pluralità delle religioni e la sua trasversalità rispetto alle
altre discipline di insegnamento. E’ tutto raccontato nel libro Educare al
pluralismo religioso. Bradford chiama Italia della Emi. 

Ma la realtà scolastica italiana  non è assolutamente  in grado di
far fronte a tale nuova situazione di pluralismo. peggio: reagisce proponendo
omologazione.
Ecco la lettera della Diocesi di Milano agli studenti per invitarli a
iscriversi all’ora di religione. Con toni melliflui (gli stessi con cui cerca
anche di convincere i ragazzi italiani che esprimono la scelta per alternativa:
ogni anno alla prima lezione fanno finta di non ricordarsi chi era iscritto e
chi no e tutti devono assistere alla presentazione) propone agli stranieri di
non sottrarsi all’ora di religione.  E le motivazioni sono notevoli, le
stesse che convincono la gente a non sottrarsi al rito domenicale solo perché
non vogliono sfigurare con gli altri, ma che persuadono anche chi non ha soldi
a risparmiare per comperarsi la macchinetta prestigiosa, le scarpe di marca, e
tutto quello che ci vuole per sentirsi a posto, identici agli altri, non
criticabili. 

Strano. grazie alla globalizzazione in teoria viviamo nel mondo della
diversità visibile. nessuno, neppure un bambino di tre anni, può ormai dire che
non sa come vivano in altri Paesi, che meraviglia sia appartenere ad altre
culture. E ormai tutti sanno che un ecosistema in natura è forte e vitale solo
se riesce ad accogliere e far convivere migliaia di organismi diversi.

Eppure il secolare potere religioso ci riprova. 


PER TE CHE VIENI DA UN PAESE STRANIERO

CIAO!
Benvenuta, benvenuto in Italia e nella nostra scuola italiana,

Forse sei
un po’ a disagio in Italia, non conosci le persone, la lingua o non capisci
alcuni atteggiamenti o modi di vivere, ma vedrai che ti troverai bene. Noi
italiani, si dice, siamo brava gente,come tutti abbiamo i nostri difetti.Ci
piacerebbe che tu ti sentissi a casa. Ora questa è la tua casa. Per stare bene è
bello conoscere le persone , la loro storia , la loro cultura , le tradizioni ,
la religione. L’Italia è un Paese che ha una storia che viene da lontano. Stando
qui la imparerai anche tu, come quando noi andiamo al tuo Paese. La nostra
storia è stata profondamente segnata, da quasi 2000 anni, dalla religione
cristiana cattolica: ti basti pensare alle molte chiese che vedi dappertutto, a
monumenti come il Duomo di Milano o S. Pietro a Roma, ai quadri di artisti
famosi con scene della Bibbia, della vita di Gesù e di sua madre Maria, di Santi
come Francesco d’Assisi o Giovanni Bosco o padre Pio; se leggi qualche giornale
o accendi la TV senti spesso parlare o discutere di Papa, Vescovi, preti, di
incontri religiosi per ragazzi o di quelli con capi di altre Religioni o di
altre Chiese cristiane. Sì, perché anche in Italia non ci sono solo i cristiani
cattolici, ma cristiani di altre confessioni: ortodossi, luterani, valdesi,
evangelici. Ci sono anche persone che seguono altre religioni: ebrei, musulmani,
buddisti, hindù, e così via, ognuno con la sua storia e i suoi testi sacri, le
sue tradizioni e le sue feste. Nella scuola italiana c’è una disciplina, un
sapere scolastico, chiamato "Insegnamento della religione cattolica" (o IRC):
esso può aiutarti proprio a conoscere soprattutto questa religione, la Bibbia,
il pensiero e la storia della Chiesa, ma anche altre religioni. Se tu ritieni
giusto e utile parteciparvi lo puoi fare e sarai ben accolto. Non sei obbligato,
tanto meno a diventare cristiano! Si tratta infatti di un corso che vuol
arricchire le tue conoscenze e portarti a comprendere sempre meglio la tua
religione personale e quella del Paese che ti accoglie. Questo corso può
aiutarti anche ad affrontare tanti problemi tuoi e del mondo: il mistero della
vita e la morte, guerra e pace, amicizia e amore, razzismo e tolleranza, persona
e comunità, libertà e leggi.Sono certo che tante volte ti sarai chiesto: " Da
dove vengo io e gli altri? Perché sono nato? Come sarà il mio futuro? Come mai
alcune persone cercano il dialogo e l’incontro e altre vogliono la divisione e
la discordia? Perché ci sono delle persone buone e altre egoiste ? Che senso ha
la mia vita? Che posto avrò nel modo? Che io ci sia o non ci sia, cambia il
futuro dell’umanità? Quanto vale una persona? Quanto valgo io ? ". Queste sono
domande che tutti si pongono, se trovi la risposta a queste domande la tua vita
diventa una vita bella, buona e piena di serenità. Con l’Insegnante di Religione
puoi discutere dei problemi che riguardano la tua crescita e scoprire che
proprio tutta la cultura e quindi anche quella religiosa , è un valido aiuto per
cercare le risposta alle necessità della vita quotidiana. Anche quando non hai
voglia di studiare è bello sapere che tutti i professori e quindi anche quello
di Religione sono lì per aiutarti. Di tutto ciò puoi parlare con i tuoi
genitori, con i compagni di scuola, con qualche insegnante, in particolare con
l’insegnante di religione della tua scuola.

Ti aspetto, con
amicizia
L’insegnante di religione

 

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