Freedom flottiglia: facciamo pressione

Per protestare contro la situazione degli italiani che erano a bordo
delle navi di freedom flottilla, catturati in acque internazionali  e
ora illegalmente detenuti  in Israele, è importante mandare mail qui

diplomatici dell’ambasciata di Tel Aviv
luigi.mattiolo@esteri.it
gabriele.altana@esteri.it

consolato di gerusalemme
luciano.pezzotti@esteri.it
francesco.santillo@esteri.it

unita’ di crisi della farnesina  unita.crisi@esteri.it

con un testo tipo

Ritengo che il governo di Israele non abbia il diritto di detenere i
pacifisti che erano a bordo delle navi di Freedom flottilla,
considerato che sono stati catturati in acque territoriali e che non
stsvano mettendo a repentaglio l’esistenza dello ststo israeliano

vi chiediamo pertanto di fare il possibile perchè

Manuel Zani
Manolo Luppichini
Angela Lano
Joe Fallisi
Marcello Faracci
Muhim Qaqer
vengano liberati immediatamente e nessun reato venga a loro prescritto

ciao

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Freedom flottilla-presidio piazza San Babila Milano: foto

presidio freedom flottillapresidio freedom flottilla

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Di la tua sulla patata ogm al ministero delle politiche agricole

Il ministero delle politiche agricole ha aperto una pagina di sondaggi.

Tra le domande ce n’è una relativa alla patata ogm, ma ci sono anche altre questioni interessanti, come la tracciabilità degli alimenti o la possibilità di affittare le terre agli under 40.

Chiunque può rispondere. E per evitare che la Monsanto risponda più di altri, è meglio andare qui
http://www.agricolturaitalianaonline.gov.it/content/collectedinfo/19125

e perdere qualche minuto per cliccare le risposte.

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I numeri di internet

 Un video interessante

 

JESS3 / The State of The Internet from JESS3 on Vimeo.

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Lambro, petrolio e attentati….

23
febbraio 2010,  all’ora del
lupo, quando la notte è più notte, da sette serbatoi della Lombarda Petroli di
Villasanta, si sversano nel fiume migliaia di litri di petrolio, 8mila metri
cubi secondo stime accreditate, forse 10 mila, ma le cifre danzano e non
vengono mai confermate. Solo alle 10 del mattino si scopre da dove arriva la
morchia. I media, quando battono la notizia parlano di incidente, un
sabotaggio, un attentato. Nel diffuso clima di paura pare credibile. Poi le
notizie iniziano ad arrivare: le cisterne erano in tutto 20, e quelle vuote non
vengono toccate. Svuotarle non è un’operazione casuale: è necessario sbloccare
le valvole, attivare nella giusta sequenza tre comandi e attendere che gli
idrocarburi vengano aspirati dal fondo e pompati in apposite tubature. Solo a
questo punto si possono aprire le ultime paratie che dovrebbero essere
collegate ad autobotti e invece, e non per caso, finiscono nel fiume più
inquinato d’Italia, Tanto è già messo male. E poi si può contare sul fatto che
il Governo ha appena approvato (il 2 febbraio) una norma che depenalizza lo
sversamento di sostanze inquinanti nei fiumi, e limita il colpevole, se mai
verrà individuato, al pagamento si una multa che va da 3mila a 30mila euro.

Tutto diventa ancora più chiaro

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immigrazione criminalità: l’equazione non vera

I media italiani stanno facendo una scelta precisa: trattano
dell’immigrazione quasi esclusivamente con riferimento alle notizie di cronaca,
e, seguendo un presunto desiderio del lettore medio, approfondiscono solo la
parte emozionale della notizia, senza fornire informazioni corrette. Nonostante
l’Italia sia stata negli ultimi vent’anni soggetta a una profonda
trasformazione, che l’ha trasformata da paese di migranti a paese di
immigrazione, e nonostante la parola immigrazione sia comparsa con una frequenza
sempre maggiore (+15%), non vengono quasi mai pubblicati studi e analisi per
capire a fondo la situazione. Quasi mai per esempio vengono riportate le
statistiche relative all’immigrazione, soprattutto non vengono mai riportate
quelle relative alla criminalità, il problema che viene sempre associato alla
presenza di stranieri. criminalità e permessi di lavoro

Se andiamo però a vedere
dati che sono pubblici e disponibili per tutti (http://giustiziaincifre.istat.it/)
, per esempio quelli prodotti dall’Istat, l’istituto nazionale di statistica,
la realtà immaginata da politici e giornali cambia drasticamente, e l’incubo si
trasforma in un sogno normale. Le notizie che vengono fornite sempre con un
taglio negativo, inquietante, con lo scopo preciso di mettere paura, per poter
giustificare poi un sistema di controlli e repressione che in realtà coinvolge
tutta la popolazione, diventano inutili e false se si leggono i numeri reali.

In particolare, a fronte di un incremento del 500 per cento
del numero di permessi di soggiorno dal 1990 a oggi ( e ovviamente di un
aumento ancora più consistente di immigrati clandestini) i tassi di criminalità
in Italia sono rimasti invariati. E non c’è stata crescita nelle regioni a più
alto tasso di immigrazione

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False memorie

Manipolando direttamente singoli neuroni, un gruppo di
scienziati dell’università di Oxford è riuscito a indurre false memorie in
alcune mosche. I ricordi erano quelli di una brutta esperienza che non avevano
mai avuto. Ma dopo l’intervento il loro comportamento ha rivelato una netta
evidenza che l’immagine falsa era entrata stabilmente nel loro panorama
mentale.

Finora non si sapeva molto del funzionamento del cervello
delle mosche. E’ nota la loro capacità di imparare per esempio, ma non si
conoscono esattamente i circuiti cerebrali che permettono di mettere insieme,
trattenere le informazioni, per riutilizzarle quando servono. I ricercatori
sono però riusciti a individuare un gruppo di 12 cellule che permettono alla
mosca per esempio di associare un odore particolare con qualcosa di negativo,
come una scossa elettrica. Le cellule dunque fanno si che si formi una memoria
che poi la mosca usa per evitare l’odore pericoloso.

I neuroni responsabili della memoria sono stati individuati tramite
una tecnica che stimola la loro attività elettrica con lampi di luce. E in
questo modo è stato possibile fornire sensazioni negative che venivano
incorporate nel ricordo.

Secondo Gero Miesenbock, uno dei biologi coinvolti nella
ricerca, il meccanismo presente nella mosca potrebbe spiegare anche come funzionano
network cerebrali più ampi. “ In generale l’evoluzione è conservativa: se un sistema
funziona, non c’è ragione che venga cambiato”.

Dunque è molto probabile che possano essere cambiate le memorie
anche in organismi superiori.

 

Qualsiasi riferimento a We Can Remember It For You Wholesale di Philip Dick è
puramente occasionale.

 

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Mohammad Othman libero!

Giovedì 22 settembre Mohammad Othman, un attivista palestinese
è stato arrestato dall’esercito israeliano all’Allenby Crossind, il gate con la
Giordania, uno dei punti di maggiore frizione tra Israele e gli stati
confinanti, dove i soldati israeliani vivono sotto una costante presunta minaccia
di attacchi terroristici e la tensione quindi raggiunge i massimi livelli.

Mohammed,
membro di una delle più solide campagne di boicottaggio del governo di Israele BDS
(Boycott, divestment and Sanctions) e di Stop the Wall, stava tornando da un
viaggio iin Norvegia, dove aveva partecipato a un festival internazionale
organizzato dallo spazio autonomo Blitz e dove aveva promosso le campagne di
boicottaggio. Proprio al Blitz, nel corso di una discussione sul tema dell’anti
imperialismo, erano emerse riflessioni sull’utilità e l’efficacia di questo
tipo di azioni. Mohammmad stava cercando di rientrare Jayyous nella West bank,
dove vive, un villaggio agricolo violentato dall’occupazione israeliana, ma è
stato arrestato e portato in prigione, in attesa di un processo che si dovrebbe
tenere nella prossima settimana.

 
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Susan Boyle- L’eroina buona per tutti

da Marco
Capovilla
– Megachip



Mi è stato chiesto di scrivere un articolo sui recenti premi
per i migliori prodotti informativi multimediali che l’Ordine
Nazionale dei Giornalisti ha attribuito a due progetti di educazione ai
media condotti da Megachip nelle scuole della provincia di Milano. I
premi verranno consegnati il prossimo 19 maggio a Benevento nel corso
di una manifestazione nazionale alla quale sono state invitate le
scuole finaliste e sarà una buona occasione per la nostra
associazione per festeggiare i propri risultati sul campo, forti di un
riconoscimento conseguito unicamente grazie alla qualità
delle nostre proposte. Fin qui le buone notizie.

Non è nella nostra consuetudine crogiolarci in facili
trionfalismi e perciò proviamo a formulare qualche
riflessione collegabile a questo evento. In un panorama informativo e
comunicativo nazionale deprimente e preoccupante, vogliamo spingerci
sul terreno di un ragionamento più generale, che consideri
l’educazione ai media nella cornice della situazione
dell’informazione e della comunicazione nel nostro paese e,
in una prospettiva più ampia, nel mondo. Partiamo dunque da
un caso recente di cronaca che ha coinvolto e visto come protagonisti
proprio i mezzi di comunicazione. Tranquilli, non si tratta della
grottesca telenovela della crisi coniugale di Veronica e Silvio, che
pure offrirebbe spunti notevoli.
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No paura: i maiali e l’influenza

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